Esiste il lato violento,
armato, della malavita. Rapine, omicidi, sfruttamento della
prostituzione, usura, spaccio di droga. La violenza è riconoscibile,
crea allarme sociale. Risulta, quindi, più facile da contrastare. Ma
la criminalità non è solo violenza. Esistono anche i tentacoli
economici della malavita. Perché la malavita deve investire e
moltiplicare i propri guadagni. In modo legale. Per questo deve
prendere il controllo di attività economiche pulite. Per riciclare
denaro sporco, per aggiudicarsi lucrosi appalti, per creare contatti
con la politica. Il denaro guadagnato con l'usura, con lo spaccio di
droga, nelle mani di un imprenditore dalla faccia pulita, diventa
denaro pulito che permette di sedersi ai tavoli giusti. Per molti
aspetti deve farci molta più paura la malavita in giacca e cravatta.
Come è stato sperimentato nel sud del Lazio, nelle provincie di
Latina e Frosinone. Confinanti con la Campania. Dalla fine degli anni
70, la camorra ha investito molto denaro nelle provincie di Latina e
Frosinone, infiltrando l'economia legale. A Formia, con il denaro
della camorra, venne costruita la discoteca più grande d'Europa. A
Minturno, Formia, Gaeta, Latina, Frosinone, Cassino, l'economia
camorrista ha investito ed investe. Attività di ristorazione,
vendita di auto, estorsione, appalti pubblici, traffico di droga. E
smaltimento illecito di rifiuti pericolosi. Indagini e dichiarazioni
dei pentiti, hanno indicato la presenza nei territori del cassinate e
del sud della provincia di Latina, di siti per lo smaltimento
illegale di rifiuti. Il rischio di smaltimento illecito di rifiuti,
porta a temere infiltrazioni malavitose nel bacino marmifero di
Coreno Ausonio, uno dei più importanti d'Italia. Bacino dove ,
accanto ad una maggioranza schiacciante di imprenditori onesti e
professionali, opera certa imprenditoria indicata dalla magistratura
come “ in vario modo accomunata, vicina, se non contigua, con la
realtà criminale gravitante nell'orbita di controllo del clan dei
casalesi “. Con gli anni, oltre alla camorra, altre organizzazioni
criminali hanno iniziato ad operare nel sud del Lazio. A titolo di
esempio l'infiltrazione di n'drangheta e mafia nel mercato
ortofrutticolo di Fondi. Con la recente crisi economica, il rischio
di infiltrazioni malavitose nell'economia del sud del Lazio è
aumentato, come in tutta Italia. L'ampia disponibilità economica e
particolari mezzi di “ persuasione “, permettono alla malavita di
acquistare attività economiche pulite, o di imporsi come soci
occulti. Le insidie per gli imprenditori onesti, aumentano. Per tale
motivo, ancora desta preoccupazione e timore , l'omicidio nel 2014
dei fratelli Mattei, imprenditori a capo della maggiore e più solida
attività estrattiva del bacino marmifero di Coreno Ausonio. Duplice
omicidio scaturito da un tentativo di furto che stavano cercando di
sventare, ma restano diversi lati oscuri riguardo gli antefatti e il
contesto ambientale alla base di questo tragico evento. Ulteriore
rischio, è l'inquinamento del mondo politico e amministrativo. Oltre
ad un rischio di sottovalutazione del fenomeno da parte della
politica. Inoltre i comuni, spesso mancano di personale e mezzi per
effettuare i controlli disposti dalla legge sulle attività
commerciali e lavori pubblici. Il primo baluardo contro
l'infiltrazione delle mafie nell'economia locale, deve venire proprio
dai comuni. L'azione delle forze dell'ordine e della magistratura è
costante ed efficace. Ma non può bastare. E' necessaria una azione
corale di tutti gli organi competenti ( comuni, prefettura,
associazioni di categoria ), per la tutela dell'economia sana. E'
necessaria anche l'apertura del credito per gli imprenditori in
difficoltà. E' necessaria anche una consapevolezza di noi
consumatori. Le mafie si combattono anche quando si sceglie il
negozio dove comprare, il professionista che scegliamo, l'impresa
edile a cui ci affidiamo. Il contrasto alla malavita è efficace se è
corale. E quotidiano.
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