Rosa Martucci
Roma, Via Appia Antica
Vista l'ultima volta in vita il 04 aprile 1982
Corpo ritrovato il 07 aprile 1982
Rosa Martucci
Si è soliti
pensare all'età di una persona come direttamente proporzionata
al suo vissuto. Tenendo conto di questa proporzione si dovrebbe
concludere che a 20 anni si è in procinto di entrare nella
fase più importante della vita, tutta ancora da sperimentare e
scoprire. Invece alcuni a 20 anni hanno già bruciato una vita
e cercano di strappare con i denti la possibilità di viverne
un'altra. Come Rosa Martucci che aveva già un figlio di 4
anni, buchi sul corpo dai quali entrava veleno e usciva la sua gioia
di vivere e vendeva i suoi 20 anni. Nata a Trastevere ,Rosa scopre la
droga a 14 anni nei vicoli vicino Santa Maria in Trastevere. Inizia così la
sua dipendenza, il buco diventa il triste rito che scandisce le sue
giornate. La droga costa,ma si è pronti a pagare qualsiasi
prezzo quando il corpo reclama quel veleno che ne condiziona il
funzionamento. Anche a vendere il proprio corpo e spesso la propria
anima. Rosa è bella, è giovane e non mancano clienti
disposti a pagare per averla. Non mancano nemmeno avvoltoi che
pretendono una parte del suo guadagno. A 16 anni mette al mondo una
nuova vita che non cambia la sua. La madre di Rosa prende in
affidamento il bimbo nato dalla relazione della figlia con un uomo in
carcere al momento della nascita della creatura. La vita di Rosa si
trascina tra le pensioni in zona stazione Termini e il buco
quotidiano.
A volte quando la
speranza sembra morire una seconda possibilità arriva sul
serio. Può accadere che il principe azzurro esca dalle pagine
dei libri di fiabe per salvare la sua principessa. Walter a dire il
vero non è il principe delle favole, non è senza
macchia, non vive in un castello ma in un vecchio palazzo vicino Via
dei Serpenti. Dei principi delle favole Walter possiede l'amore,
amore che aiuta Rosa ad affrontare il percorso di disintossicazione
presso l'ospedale S. Eugenio. Percorso oramai quasi terminato. Rosa e
Walter uniscono sotto lo stesso tetto le proprie esistenze per
affrontare una vita troppe volte matrigna . Anche la prostituzione
stava per uscire dalla vita di Rosi ( come si faceva chiamare dalle
persone che amava ). La madre di Walter le aveva trovato un lavoro
come donna delle pulizie. Che finalmente fosse la volta giusta Rosa
lo ha pensato quando ha saputo di essere incinta, un figlio suo e di
Walter. La sorte finalmente paga il suo debito con Rosi, le regala
una favola.
Purtroppo però
Rosa è capitata nella favola di Cenerentola. La mezzanotte,
buia e beffarda, si avvicina per lei. Il 04 aprile 1982 è
l'ultimo giorno che Rosa vive con Walter. Una domenica tranquilla
fino al primo pomeriggio. Sono le 15 quando esce per incontrare
un'amica ( indicata dalle cronache dell'epoca come una prostituta ).
Successivamente Rosa insieme alla donna e ad un uomo ( un protettore
di origini siciliane secondo i resoconti dei giornali ) si reca in
Via dei Cappellari per vedere il figlio. Di Rosa non si avranno più
notizie, non buone almeno.
Brutte notizie, le
peggiori, arrivano il 07 aprile 1982. Il corpo di Rosa Martucci di
anni 20 ,andati via troppo velocemente, viene ritrovato vicino le
rovine di un castello sull'Appia Antica. Beffardo e cinico destino
che ha fatto morire Rosa vicino ad un castello che rovina, come il
suo fatto di sogni pronti a divenire realtà. Vicino al corpo vengono trovate due cinghie e un
bastone. Bastone e cinghie di cuoio che hanno dato vita all'arma del
delitto : una garrota. La vita è uscita lentamente dal corpo
di Rosa, mentre un vile la strangolava. La garrota viene
usata generalmente o per dare una lenta morte o per sopperire alla
incapacità di strangolare a mani nude. Un sadico o un debole ?
.Rosa avrebbe difeso senza esitare i suoi 20 anni e la vita che
cresceva dentro di se, per questo l'assassino l'ha colpita alla testa
prima di strangolarla. L'epoca della morte viene collocata nel
pomeriggio di lunedì 05 aprile 1982.
Per poter individuare
l'assassino di Rosa è necessario capire il movente del
delitto. Le modalità dell' omicidio portano ad individuare due
possibili moventi : 1) Rosa viene uccisa dal suo protettore che non
accetta di perdere il guadagno 2) Viene uccisa da un suo cliente ma
non per rapina. Le modalità dell' omicidio di Rosa Martucci sono
simili a quelle di altri 10 delitti avvenuti a Roma dal 1982 al 1986.
Le vittime erano quasi tutte prostitute. Dei delitti venne accusato
Maurizio Giugliano, che venne condannato però “solo” per 3
omicidi. Il fatto che il modus operandi sia simile non significa
necessariamente che siano opera della stessa mano. Solo quando in più
di un omicidio è presente la medesima “firma” ( che è
cosa diversa dal modus operandi ) allora si può parlare di
omicidi seriali. Un esempio ci viene proprio dall'omicidio di Rosa
Martucci. Il 29 settembre 1980 presso il civico 199 dell'Appia Antica
viene ritrovato il corpo di un uomo ucciso con una garrota. Quindi un
uomo viene trovato ucciso non molto lontano da dove viene uccisa
Rosa, sempre con una garrota e solo due anni prima. Tutto porterebbe
ad ipotizzare un collegamento. Invece la vittima, Giovanni
Cioffi,venne ucciso da sua moglie e dal suo amante ( articolo L'Unità 27 settembre 1980 ) .
Le indagini non hanno
dato un nome a colui che si è preso la vita di Rosa . Può
accadere che un omicidio rimanga senza soluzione, ma è sempre
una sconfitta per la società. Le tecniche investigative sono
di molto migliorate dal 1982, e potrebbero essere utili per dare un
nome all'assassino di Rosa Martucci. Il problema però viene
sempre dallo stato di conservazione dei reperti. Tecnicamente è
possibile estrarre tracce biologiche da reperti anche molto vecchi,
ma la valenza probatoria è legata alla conservazione corretta
dei reperti secondo i protocolli stabiliti. Nel 1982 non si conosceva
ancora l'utilità del Dna ai fini forensi, quindi erano
sconosciute le precauzioni per non contaminare i reperti.
Nonostante le difficoltà
a Rosa Martucci è dovuto un nuovo tentativo per darle
giustizia e verità.