frase

VERITAS VOS LIBERAT
-------------------------------------------------------
NOI PIANGIAMO PER COLORO PER CUI NON PIANGE PIÙ NESSUNO

-------------------------------------------------------


PRO VERITATE ADVERSA DILIGERE ET PROSPERA FORMIDANDO DECLINARE

-------------------------------------------------------

mercoledì 24 luglio 2013

CINZIA TRAVAGLIA ( Roma, Lazio 1984 )



Cinzia Travaglia 
Roma Via degli Opimiani
27 giugno 1984


Nei casi di cronaca nera bisognerebbe sempre vedere una foto della vittima quando era ancora in vita. Ci aiuta a ricordare che abbiamo davanti una persona  con un vissuto, con dei sogni , con pregi e difetti. Troppo spesso le cronache di omicidi e fatti di cronaca privano velocemente la vittima della propria personalità. Vengono riferiti solo particolari utili alle indagini o utili ad attirare l'attenzione di lettori e pubblico. Prendiamo il caso di Cinzia Travaglia,23 anni, uccisa a Roma nel 1984. Guardiamo la sua foto pubblicata dal quotidiano l'Unità : Articolo l'Unità Giugno 1984 . Una ragazza giovane e bella. Gioventù e bellezza richiamano sogni, progetti. Sogni e progetti che vanno a frantumarsi contro una fine terribile.
Cinzia Travaglia vive a Roma in Via degli Opimiani. Fino a Gennaio del 1984 Cinzia vive insieme alla madre Adelina Farina , che muore a causa di un male incurabile. Nel 1981 Adelina Farina viene arrestata perché accusata di essere a capo di un giro di sfruttamento della prostituzione che aveva come base operativa l'appartamento di Via degli Opimiani ( Articolo L'Unità febbraio 1981 ).
La storia di Cinzia Travaglia diventa la storia di tanti giovani degli anni 80 : la caduta nella dipendenza da sostanze stupefacenti e il fare qualsiasi cosa per procurarsi i soldi per la dose. Secondo quanto riferito dalle cronache dell'epoca Cinzia si prostituiva saltuariamente per procurarsi i soldi della droga . Nel suo appartamento riceveva i suoi amici: amici di sempre o amici per un'ora . A farle compagnia la sua cagnetta.
La vita di Cinzia Travaglia finisce il 27 giugno 1984 nel suo appartamento, mentre il suo corpo viene ritrovato il giorno 28. Una morte orrenda pone fine ad una breve esistenza , purtroppo non tanto breve da evitare a Cinzia sofferenze.
L'allarme viene dato il 28 giugno da una amica di Cinzia Travaglia che bussa inutilmente alla sua porta, come risposta riceve solamente l'abbaiare del cane . I soccorritori devono forzare la porta d'ingresso che si presenta chiusa dall'esterno. Il corpo viene trovato in camera da letto, la porta della camera è stata divelta e poggiata ,o gettata,  vicino al cadavere. Tutta la casa presenta evidenti segni che indicano sia  che c' è stata una lotta tra Cinzia e il suo assassino e sia che la casa è stata frugata in ogni angolo :tutti i cassetti trovati aperti, armadi rovistati, sangue sulle pareti e sui mobili. 
L'autopsia stabilisce che Cinzia è stata massacrata con calci e pugni,ad ucciderla un colpo alla testa inferto con un bastone o un pezzo di ferro.L'epoca della morte viene collocata tra le 8 e le 18 di mercoledì 27 giugno 1984. Il corpo presentava numerose ecchimosi e ferite alle mani segno che Cinzia aveva lottato.
I vicini di casa non hanno sentito rumori o grida. Strano perché nell'appartamento di Cinzia Travaglia si scatena una vera e propria battaglia , strano perché è difficile da credere che la vittima nel lottare non abbia gridato, strano perché il cane di Cinzia quasi sicuramente ha abbaiato.
La dinamica indica chiaramente che l'omicidio ha alla base una forte esplosione di rabbia e motivi di interesse. Rabbia perché Cinzia viene massacrata di botte con una violenza inaudita e forse anche con lo scopo di costringerla a rivelare qualcosa, motivi di interesse perché la casa è stata frugata alla ricerca di qualcosa.La porta divelta indica o che l'assassino aveva una grande forza fisica o che ad uccidere Cinzia Travaglia è stata più di una persona.
Cosa scatena la furia omicida del killer ? Forse uno degli amici tossicodipendenti di Cinzia alla disperata ricerca di denaro per comprare una dose. O forse il movente è legato alla passata attività della madre di Cinzia Travaglia : una folle e macabra caccia al tesoro nella convinzione che Adelina Farina avesse nascosto parte dei proventi. Ipotesi solo ipotesi. 
Fosse morta oggi Cinzia Travaglia avrebbe avuto l'attenzione dei mezzi d'informazione più attenti ( forse anche troppo ) ai fatti di cronaca nera e il suo assassino avrebbe avuto più facilmente un nome. Infatti con le sofisticate tecniche di oggi sarebbe stato estratto il dna dalle abbondanti tracce biologiche lasciate dall'assassino. Perché di tracce biologiche l'assassino ne lascia : sudore, saliva, e quasi sicuramente si è ferito nel colpire Cinzia.
Ma Cinzia Travaglia muore nel 1984, il dna era una tecnica sconosciuta. Nel caso fossero ancora conservati correttamente i reperti  si potrebbe comunque fare un tentativo per individuare tracce biologiche.
Cinzia Travaglia lotta e muore sola tra l'indifferenza che, a volte, è una condanna a morte. A difenderla , a farle compagnia anche negli ultimi istanti, solamente il suo cane. Il cane è il migliore amico dell'uomo , spesso è l'unico.
Ogni omicidio irrisolto diventa la premessa per un nuovo omicidio, perché la certezza della condanna è l'unico vero deterrente. " I buoni lo sognano i cattivi lo fanno ",  se i cattivi lo fanno è perché pensano di avere una ragionevole possibilità di rimanere impuniti. Mettere l'impegno di scienza e coscienza per provare a dare ad ogni omicidio ( a prescindere dal tempo trascorso ) soluzione e lo sdegno di una opinione pubblica che deve cominciare a sentire ogni vittima come propria, questo è l'impegno che una società veramente civile deve prendere.