frase

VERITAS VOS LIBERAT
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NOI PIANGIAMO PER COLORO PER CUI NON PIANGE PIÙ NESSUNO

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PRO VERITATE ADVERSA DILIGERE ET PROSPERA FORMIDANDO DECLINARE

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giovedì 30 giugno 2016

Strage di Via Fani, dubbi e considerazioni. Parte Prima.


Quando viene nominato il caso Moro le reazioni sono , generalmente , due e di senso opposto. O grande interesse per una vicenda ritenuta ancora ricca di misteri o la stizzita risposta " ancora questi fantasiosi dubbi su una vicenda chiarita ? ". A parte le posizioni personali, sicuramente la vicenda del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro presenta aspetti mai del tutto chiariti.
Senza alcuna pretesa iniziamo ora una analisi , a puntate , dei possibili punti di discussione sulla dinamica del rapimento e della morte dello statista pugliese. Analisi che  verrà, poi, estesa anche ad altri casi " controversi ".
Iniziamo da alcune osservazioni sulla morte del Brigadiere di Pubblica Sicurezza Francesco Zizzi, uno degli uomini della scorta di Moro. Zizzi era al primo giorno di servizio nella scorta di Moro, ed è l'unico ad essere trovato vivo. Viene infatti trasportati al Policlinico Gemelli, dove viene operato d'urgenza. Purtroppo perderà la vita in sala operatoria. Inoltre è , tra i membri della scorta, quello colpito dal minor numero di proiettili , tre.
A destare qualche dubbio è la traiettoria dei proiettili che colpiscono Zizzi.
Come possiamo vedere si tratta di traiettorie peculiari,con forte orientamento dal basso verso l'alto.
Ciò rende difficile pensare che Zizzi sia stato colpito quando era seduto in auto. Eppure quasi tutte le ricostruzioni,anche cinematografiche, si basano sul fatto che Zizzi sia stato colpito in auto e il solo Iozzino sia stato colpito in strada.
Da questa foto si nota chiaramente che il sedile dove era seduto Zizzi non presenta fori di entrata. La foto presenta anche ulteriore elemento di interesse. Si nota chiaramente una pistola poggiata vicino al sedile.
Pistola carica e pronta per essere usata. Eppure nel 2015 la Procura della Repubblica di Roma scrive .
In realtà, come abbiamo visto, Iozzino e Zizzi avevano a disposizione due pistole. Una era quella in dotazione a Iozzino , l'altra si trovava sul portaoggetti.
Ricapitoliamo: Zizzi scende all'auto disarmato, pur avendo una pistola a portata di mano, e viene colpito da " soli " tre proiettili alle spalle.  Forse chi ha sparato a Zizzi aveva necessita di togliersi rapidamente dalla linea di tiro dei 4 che sparavano dalla direzione del Bar Olivetti.
Queste osservazioni portano a due domande :
1) Perché Zizzi decide di non prendere la pistola ?.
2) Da quale direzione viene colpito ?.
Zizzi era elemento di esperienza e di valore, non può quindi essere sottovalutato il fatto che lui decida di non prendere la pistola e che venga colpito alle spalle , " a tradimento ".
Inoltre la pistola a portata di mano è chiaro segno che il livello di attenzione della scorta era alto, erano coscienti del pericolo.